In Italia, a partire dal 2014 è obbligatorio depositare i bilanci in formato XBRL insieme alla nota integrativa.
Ora, prima di spiegare l’approccio che questi paesi hanno adottato, cerchiamo di definire meglio cosa si intende per XBRL.
Acronimo di eXtensible Business Reporting Language, l’XBRL è un linguaggio basato su XML utilizzato per la comunicazione e lo scambio elettronico di informazioni finanziarie.
Gli sviluppatori del formato XBRL hanno stabilito una serie di marcatori unici (tags) per cui ad ognuno corrisponde una precisa voce di bilancio, per etichettarle affinché un apposito software riesca a comprendere queste affinità.
Hanno successivamente organizzato questi marcatori in tassonomie, ovvero dizionari di dati che definiscono i differenti concetti delle voci di bilancio delle diverse imprese.
Ogni tassonomia include etichette, definizioni e riferimenti in modo che i dati vengano marcati con uno specifico significato.
Venendo ora allo sviluppo tecnico del progetto XBRL, a partire dai moduli IRAP e IRES 2014 e dalla procedura di compilazione prevista dalla AdE, abbiamo analizzato il record usato per l’importazione delle dichiarazioni nel software e creato una tassonomia che comprende i moduli fiscali includendo elementi importati dalla tassonomia IT-GAAP.
Abbiamo aggiunto, inoltre, elementi specifici presi dai riquadri delle dichiarazioni. Abbiamo infine generato esempi di bilancio di esercizio in formato InLine XBRL in relazione alle dichiarazioni fiscali.
Il risultato ha visto la luce dopo anni di sviluppo, test, implementazioni; il primo software cloud per la redazione dei bilanci italiani prende il nome di BIL-X (clicca QUI per accedere al sito ufficiale e scoprire di più).